Il termine cognizione (dal latino: cognoscere, "sapere") è utilizzato in diverse accezioni da differenti discipline, ma è generalmente accettato con riferimento al pensiero ed al modo in cui si raggiunge la consapevolezza.
Per esempio, in psicologia si intende con cognizione la visione delle funzioni psichiche secondo l'information processing.
Altre interpretazioni del significato di cognizione portano alle modalità di formazione dei concetti; le menti individuali, i gruppi, le organizzazioni, fino alle più grandi coalizioni di entità, possono essere rappresentate come società che cooperano nel formare concetti.
Gli elementi autonomi di ciascuna 'società' saranno capaci di dimostrare un comportamento emergente di fronte ad una crisi o ad una opportunità.
La cognizione può anche essere interpretata come "capire il mondo e dargli un senso".
La cognizione o i processi cognitivi possono essere naturali o artificiali, consci e inconsci e per questo motivo sono analizzati differentemente da diverse prospettive e in differenti contesti come la neurologia, la psicologia, la filosofia, la sistemica, l'informatica.
Il concetto di cognizione è strettamente collegato a concetti astratti di mente, ragionamento, percezione,
intelligenza, apprendimento e molti altri ancora che descrivono le capacità della mente umana e le proprietà caratteristiche di intelligenza sintetica.
La cognizione è una proprietà astratta degli organismi viventi avanzati; quindi è studiata come una proprietà diretta di un cervello o di una mente astratta su livelli simbolici e sottosimbolici.
In psicologia ed in intelligenza artificiale, è utilizzata per riferirsi alle funzioni mentali, ai processi mentali, e agli stati di entità intelligenti (umane, organizzazioni umane, robot altamente autonomi), con un particolare accento sullo studio di tali processi mentali come la comprensione, l'inferenza, la capacità di prendere decisioni e l'apprendimento (consultare anche scienza cognitiva e cognitivismo).
Recentemente, i ricercatori avanzati di cognitività si sono focalizzati sulle capacità di astrazione, generalizzazione,
concretizzazione/specializzazione e meta-ragionamento con descrizioni che trattano concetti come fede, ideologia politica, conoscenza, desideri, preferenze e intenzioni di individui intelligenti.
Con il termine funzioni cognitive s'intendono in psicologia quell'insieme di competenze e abilità psicologiche e/o mentali utilizzate dagli individui delle differenti specie del regno animale per realizzare uno o più comportamenti, o per rappresentarsi il proprio ambiente.
In biologia ciascuna specie animale dispone di determinate competenze cognitive che ne consentono la sopravvivenza e ne assicurano la riproduzione; esse si sono specializzate presumibilmente nel corso dell'evoluzione di quella determinata specie.
Spesso nella psicologia "ingenua" ovvero nella psicologia che si rifà a spiegazioni e postulazioni teoriche che troppo spesso risentono o di luoghi comuni o di una impostazione teorica di parte a differenza invece del moderno approccio bio psico sociale si è soliti distinguere tra diverse competenze.
Ad esempio la memoria (ovvero l'abilità dell'individuo di trattenere e recuperare un insieme di informazioni acquisite mediante una precedente esperienza) o l'attenzione ( ovvero la capacità dell'individuo di concentrare la percezione e l'immagazzinamento di informazioni verso determinati stimolazioni somatosensoriali) ed altre ancora vengono trattate come differenti funzioni.
In tal senso secondo l'approccio biopsicosociale si commettere l'errore di confondere lo scopo di una determinata competenza con il suo funzionamento.
In psicologia il cognitivismo è stato un vasto movimento di ricerca ed elaborazione teorico-applicativa, che ha dato maggiore impulso allo studio sistematico di questi processi, indagandole singolarmente o nel loro insieme, ricercandone i fondamenti neurobiologici, e verificandone limiti, capacità e metodi per raffinarne l'abilità.